Una web-radio a scuola? Col podcast si può. Parliamone…

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Ecco il primo podcast realizzato quest’anno a scuola: una trasmissione audio che strizza l’occhio alle talk radio web. Protagonisti gli alunni della 1^A, scuola media di Petritoli. Ci siamo divertiti un bel po’: da ripetere assolutamente. Cliccate il link per ascoltare…

https://www.spreaker.com/user/8857862/wonder

Ecco il racconto di questa nuova esperienza!

Per il Progetto Inclusione i ragazzi avevano letto il libro Wonder, discutendone in classe ma anche a distanza, con dei post pubblicati sul wiki di classe: di settimana in settimana, una discussione per ognuna delle parti del libro! Che farsene di quel materiale? Perché celarlo in un wiki privato? Come concludere, soprattutto, il laboratorio di narrativa e scongiurare le noiosissime schede-libro?

Soluzione: con un bel podcast…e un compito di realtà! Se ne parla tanto a scuola, ma mettere in situazione i ragazzi non è sempre facile. Il podcast può rappresentare uno strumento in più e davvero versatile, non l’unico, ma decisamente utile in svariate occasioni e discipline. Provare per credere!

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Abbiamo prima immaginato l’esistenza di una radio-web scolastica e di un programma tutto dedicato alla lettura, alla presentazione di libri in chiave “talk”. Dall’immaginazione alla concretezza il passo è stato breve, perché i ragazzi hanno elaborato la scaletta di una puntata incentrata su Wonder, da registrare e diffondere on line.

Sorpresa (ma nemmeno tanto…): i nostri ragazzi non ascoltano più la radio. O lo fanno assai poco. La musica ormai è on line ed è su i-pod, i-phone ecc… Mettere insieme la radio con il web, però, è stato alquanto immediato per loro. Giusto qualche indicazione su cosa fosse una trasmissione talk e le idee sono venute fuori in maniera spontanea e coinvolgente: una sigla, l’introduzione dell’argomento, le rubriche (messaggi sui social, telefonate da casa, interviste, ospiti, citazioni, passi tratti dal libro ecc…). Infine i saluti.

Stabilire i “contenitori” però non basta, serve poi riempirli:  un bell’esercizio di scrittura condivisa in wiki e voilà, ecco le prime bozze dei testi per le varie parti della trasmissione, da ritoccare insieme. In questa fase ognuno ha davvero potuto contribuire, anche chi di solito se ne resta un po’ in disparte o annoiato. Poi, stabiliti i ruoli per la trasmissione, si è proceduto con le registrazioni audio e la scelta di possibili musiche ed effetti sonori. È stata l’occasione per riascoltarsi e riflettere su inflessioni, ritmi e tempi di pronuncia, intonazioni! Abbiamo lavorato offline per questa prima volta, anche per non creare troppe ansie da prestazione ai più spudorati “speaker” e fare acquisire loro maggiore disinvoltura…perché in futuro si potrebbe tentare anche il live. Perché no? Il web lo permette!

La “fantomatica” radio e il programma talk hanno già un nome, scelto dai ragazzi: Radio Skapigliati per l’una (sì, volutamente con la “k”…) , Libromania per l’altro! In futuro si potrà dare vita alla prima e continuare le trasmissioni della seconda! Chi ci sta? Oggi il web offre strumenti gratuiti, semplici e molto intuitivi per creare trasmissioni radio on line. Queste possono seguire il format della talk radio, ma anche quello più divulgativo della “dissertazione” (“pillole di sapere” su un certo argomento di studio e non…), oppure del feedback immediato di quanto è rimasto “addosso” ai ragazzi subito dopo una lezione o altra esperienza didattica. Le possibilità sono tante, compresi gli usi per la flipped lesson, oppure per la stessa e-learning o le interazioni didattiche che si possono stabilire con Skype. Non occorre una trasmissione al giorno (mensile? bimestrale? fate vobis…basta dare un po’ di continuità per alimentare la motivazione). Non servono soprattutto attrezzature sofisticate, né competenze informatiche particolari. Perciò, parliamone…

by prof. Stefano Bracalente

PS: per la cronaca, il lavoro “sporco” (cioè quello del montaggio audio), non è stato svolto dai ragazzi. Esulava dagli obiettivi dell’attività, pensata per mettere in gioco oralità, scrittura, role playing, lavoro di gruppo e lettura espressiva. Nulla osta che la classe possa essere organizzata come una vera e propria redazione, con gruppi di lavoro tra i quali uno destinato proprio al montaggio audio: quanto a destrezza coi software e le app, i nostri alunni ci battono. Sono loro i nativi digitali, non noi. Noi possiamo però infondere maggiore consapevolezza dell’uso che ne fanno, possiamo aiutarli a finalizzare in maniera più costruttiva (creativa?) certi automatismi digitali.

PPS: per i più curiosi, ho usato il mio profilo su Spreaker.com per registrare, il software free Audacity per il montaggio delle tracce e di nuovo Spreaker.com per caricare l’audio on line come prima trasmissione podcast del programma “Libromania”.

 

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