In questo articolo vogliamo farvi notare quanto sia diversa la settimana integrativa di quest’anno. Chi meglio della prof.ssa Pallottini, docente di Matematica nella nostra scuola, può spiegarcelo? E’ lei una delle colonne portanti del nostro Istituto, di settimane integrative ne ha viste, pensate e organizzate tante.
Professoressa, perché esiste questa settimana integrativa?
Per dare l’opportunità ai ragazzi di mettersi in gioco ed esprimere la creatività, scoprire e riconoscere le proprie attitudini, anche pratiche, interagire con altri in modo sereno.
Quali differenze ci sono tra l’edizione del 2015 e quella di quest’anno?
Fino allo scorso anno tutti i ragazzi svolgevano due laboratori, in più le classi terze incontravano gli insegnanti delle scuole superiori, per l’orientamento. Abbiamo pensato di rinnovarla un po’: perché? Mah, dopo tanti anni…il rischio era l’elettroencefalogramma piatto!! No, no, scherzo. Sono stati anni bellissimi e pieni di soddisfazioni; per questo non è stato facile cambiare, non volevamo snaturare la Settimana Integrativa: i laboratori dovevano restare il cuore...
Come avete fatto, allora?
Per le prime, visto che erano “novizie”, abbiamo lasciato la stessa formula; i ragazzi di seconda hanno frequentato invece dei laboratori pratici non solo a scuola ma anche presso altri istituti, come l’ITI Montani di Fermo, e il Centro di educazione ambientale Panta-rei di Passignano sul Trasimeno, dove hanno anche pernottato. Altri, insieme ad alcuni ragazzi delle classi terze stanno seguendo invece un laboratorio di pratica sportiva a Falcade, centrato non solo sullo sci ma anche sull’educazione ambientale. Per chi, delle classi terze, non ha invece optato per la montagna, abbiamo proposto un percorso di tutt’altro genere e nuovo per la Settimana Integrativa…
Cioè, quale? E perché laboratori diversi per le terze?
Perché negli anni passati i ragazzi hanno già vissuto la Settimana Integrativa e abbiamo voluto proporre un percorso differente, che consentisse loro di conoscere le proprie emozioni, di esserne consapevoli per esprimerle senza esserne sopraffatti, visto che sono ormai entrati nel periodo dell’adolescenza.
Un viaggio nelle emozioni, quindi?
Esatto, per metterle in gioco e liberare il pensiero creativo, esplorare ciò che si muove dentro, ciò che ci dà motivazione, ci fa agire e apprendere. I ragazzi seguono corsi di teatro, musica, arte, yoga della risata, educazione all’affettività e alla sessualità e pure…ottica.
Come “ottica”? Che c’entra l’ottica con le emozioni?
Eh, buona domanda, anzi grazie di averla fatta: volevamo dimostrare che la scienza è anche sentimento, che tutto, anche il ragionamento logico, dipende e nasce dalle nostre emozioni. Senza queste facciamo davvero ben poco…
Arte e scienza allora, perché entrambe creano emozione…vedremo alla fine della settimana come sarà andata questa scommessa per una nuova settimana integrativa, più “movimentata” e diversificata del solito.